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conda. Non mettere in pratica, non condurre la
Parola alla realtà , significa costruire sulla sabbia,
rimanere nella pura idea e degenerare in intimi-
smi e gnosticismi che non danno frutto, che ren-
dono sterile il suo dinamismo.
Il tutto è superiore alla parte
234.âAnche tra la globalizzazione e la localizza-
zione si produce una tensione. Bisogna prestare
attenzione alla dimensione globale per non cade-
re in una meschinità quotidiana. Al tempo stesso,
non è opportuno perdere di vista ciò che è locale,
che ci fa camminare con i piedi per terra. Le due
cose unite impediscono di cadere in uno di que-
sti due estremi: lâuno, che i cittadini vivano in un
universalismo astratto e globalizzante, passeggeri
mimetizzati del vagone di coda, che ammirano
i fuochi artificiali del mondo, che è di altri, con
la bocca aperta e applausi programmati; lâaltro,
che diventino un museo folkloristico di eremiti
localisti, condannati a ripetere sempre le stesse
cose, incapaci di lasciarsi interpellare da ciò che
è diverso e di apprezzare la bellezza che Dio dif-
fonde fuori dai loro confini.
235.âIl tutto è più della parte, ed è anche più
della loro semplice somma. Dunque, non si
devâessere troppo ossessionati da questioni li-
mitate e particolari. Bisogna sempre allargare lo
sguardo per riconoscere un bene più grande che
porterà benefici a tutti noi. Però occorre farlo
senza evadere, senza sradicamenti. Ã necessario