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sua esperienza di duemila anni e conserva sempre
nella memoria le vite e le sofferenze degli esseri
umani. Questo va aldilà della ragione umana, ma
ha anche un significato che può arricchire quelli
che non credono e invita la ragione ad ampliare
le sue prospettive.
239.âLa Chiesa proclama «âil vangelo della
pace » (
Ef
6,15) ed è aperta alla collaborazione
con tutte le autorità nazionali e internaziona-
li per prendersi cura di questo bene universale
tanto grande. Nellâannunciare Gesù Cristo, che
è la pace in persona (cfr
Ef
2,14), la nuova evan-
gelizzazione sprona ogni battezzato ad essere
strumento di pacificazione e testimonianza cre-
dibile di una vita riconciliata.
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à tempo di sape-
re come progettare, in una cultura che privilegi
il dialogo come forma dâincontro, la ricerca di
consenso e di accordi, senza però separarla dalla
preoccupazione per una società giusta, capace di
memoria e senza esclusioni. Lâautore principale,
il soggetto storico di questo processo, è la gente
e la sua cultura, non una classe, una frazione, un
gruppo, unâ
élite
. Non abbiamo bisogno di un pro-
getto di pochi indirizzato a pochi, o di una mino-
ranza illuminata o testimoniale che si appropri di
un sentimento collettivo. Si tratta di un accordo
per vivere insieme, di un patto sociale e culturale.
bre 2012):
AAS
105 (2006), 51.
187
âCfr
Propositio
14.