188
vera apertura implica il mantenersi fermi nelle
proprie convinzioni più profonde, con unâiden-
tità chiara e gioiosa, ma aperti « a comprendere
quelle dellâaltro » e « sapendo che il dialogo può
arricchire ognuno ».
196
Non ci serve unâapertu-
ra diplomatica, che dice sì a tutto per evitare i
problemi, perché sarebbe un modo di ingannare
lâaltro e di negargli il bene che uno ha ricevuto
come un dono da condividere generosamente.
Lâevangelizzazione e il dialogo interreligioso,
lungi dallâopporsi tra loro, si sostengono e si ali-
mentano reciprocamente.
197
252.âIn questâepoca acquista una notevole im-
portanza la relazione con i credenti dellâIslam,
oggi particolarmente presenti in molti Paesi di
tradizione cristiana dove essi possono celebrare
liberamente il loro culto e vivere integrati nella
società . Non bisogna mai dimenticare che essi,
« professando di avere la fede di Abramo, ado-
rano con noi un Dio unico, misericordioso, che
giudicherà gli uomini nel giorno finale ».
198
Gli
scritti sacri dellâIslam conservano parte degli in-
segnamenti cristiani; Gesù Cristo e Maria sono
oggetto di profonda venerazione ed è ammi-
revole vedere come giovani e anziani, donne e
uomini dellâIslam sono capaci di dedicare quoti-
196
âG
iovanni
P
aolo
II, Lett. enc.
Redemptoris missio
(7 dicembre 1990), 56:
AAS
83 (1991), 304.
197
âCfr B
enedetto
XVI,
Discorso alla Curia Romana
(21 dicembre 2012):
AAS
105 (2006), 51.
198
âC
onc
. E
cum
. V
at
. II, Cost. dogm. sulla Chiesa
Lumen
gentium
, 16.