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E tuttavia, questo incontro con il Dio della
Parola non ha portato santâÂÂAgostino a rifiutare
la luce e la visione. Egli ha integrato ambedue
le prospettive, guidato sempre dalla rivelazione
dellâÂÂamore di Dio in Gesù. E così ha elaborato
una filosofia della luce che accoglie in sé la reci-
procità propria della parola e apre uno spazio alla
libertà dello sguardo verso la luce. Come alla pa-
rola corrisponde una risposta libera, così la luce
trova come risposta unâÂÂimmagine che la riflette.
SantâÂÂAgostino può riferirsi allora, associando
ascolto e visione, alla « parola che risplende allâÂÂin-
terno dellâÂÂuomo ».
29
In questo modo la luce di-
venta, per così dire, la luce di una parola, perché
è la luce di un Volto personale, una luce che, illu-
minandoci, ci chiama e vuole riflettersi nel nostro
volto per risplendere dal di dentro di noi. DâÂÂal-
tronde, il desiderio della visione del tutto, e non
solo dei frammenti della storia, rimane presente
e si compirà alla fine, quando lâÂÂuomo, come dice
il Santo di Ippona, vedrà e amerà .
30
E questo, non
perché sarà capace di possedere tutta la luce, che
sempre sarà inesauribile, ma perché entrerà , tutto
intero, nella luce.
34.âÂÂLa luce dellâÂÂamore, propria della fede, può
illuminare gli interrogativi del nostro tempo sulla
verità . La verità oggi è ridotta spesso ad autentici-
tà soggettiva del singolo, valida solo per la vita in-
29
De Trinitate
, XV, 11, 20:
PL
42, 1071: âÂÂ
verbum quod intus
lucet
âÂÂ.
30
âÂÂCfr
De civitate Dei
, XXII, 30, 5:
PL
41, 804.