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Come si arriva a questa sintesi tra lâÂÂudire e il
vedere? Diventa possibile a partire dalla persona
concreta di Gesù, che si vede e si ascolta. Egli
è la Parola fatta carne, di cui abbiamo contem-
plato la gloria (cfr
Gv
1,14). La luce della fede è
quella di un Volto in cui si vede il Padre. Infatti,
la verità che la fede coglie è, nel quarto Vangelo,
la manifestazione del Padre nel Figlio, nella sua
carne e nelle sue opere terrene, verità che si può
definire come la âÂÂvita luminosaâ di Gesù.
24
Ciò
significa che la conoscenza della fede non ci invi-
ta a guardare una verità puramente interiore. La
verità che la fede ci dischiude è una verità centra-
ta sullâÂÂincontro con Cristo, sulla contemplazione
della sua vita, sulla percezione della sua presenza.
In questo senso, san Tommaso dâÂÂAquino parla
dellâÂÂ
oculata fides
degli Apostoli â fede che vede!
â davanti alla visione corporea del Risorto.
25
Hanno visto Gesù risorto con i loro occhi e han-
no creduto, hanno, cioè, potuto penetrare nella
profondità di quello che vedevano per confessare
il Figlio di Dio, seduto alla destra del Padre.
31.âÂÂSoltanto così, attraverso lâÂÂIncarnazione,
attraverso la condivisione della nostra umanità ,
poteva giungere a pienezza la conoscenza pro-
pria dellâÂÂamore. La luce dellâÂÂamore, infatti, nasce
quando siamo toccati nel cuore, ricevendo così
24
âÂÂCfr H. S
chlier
,
Meditationen über den Johanneischen Be-
griff der Wahrheit
, in:
Besinnung auf das Neue Testament. Exegetische
Aufsätze und Vorträge 2
, Freiburg, Basel, Wien 1959, 272.
25
âÂÂCfr
S. Th
. III, q. 55, a. 2, ad 1.