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ciare la storia concreta del singolo? Rimane allora
solo un relativismo in cui la domanda sulla veritÃ
di tutto, che è in fondo anche la domanda su Dio,
non interessa più. àlogico, in questa prospettiva,
che si voglia togliere la connessione della religio-
ne con la verità , perché questo nesso sarebbe alla
radice del fanatismo, che vuole sopraffare chi non
condivide la propria credenza. Possiamo parlare,
a questo riguardo, di un grande oblio nel nostro
mondo contemporaneo. La domanda sulla veritÃ
è, infatti, una questione di memoria, di memoria
profonda, perché si rivolge a qualcosa che ci pre-
cede e, in questo modo, può riuscire a unirci oltre
il nostro âÂÂioâ piccolo e limitato. àuna domanda
sullâÂÂorigine di tutto, alla cui luce si può vedere la
meta e così anche il senso della strada comune.
Conoscenza della verità e amore
26.âÂÂIn questa situazione, può la fede cristiana
offrire un servizio al bene comune circa il modo
giusto di intendere la verità ? Per rispondere è
necessario riflettere sul tipo di conoscenza pro-
prio della fede. Può aiutarci unâÂÂespressione di san
Paolo, quando afferma: «Con il cuore si crede »
(
Rm
10,10). Il cuore, nella Bibbia, è il centro
dellâÂÂuomo, dove sâÂÂintrecciano tutte le sue dimen-
sioni: il corpo e lo spirito; lâÂÂinteriorità della per-
sona e la sua apertura al mondo e agli altri; lâÂÂin-
telletto, il volere, lâÂÂaffettività . Ebbene, se il cuore
è capace di tenere insieme queste dimensioni, è
perché esso è il luogo dove ci apriamo alla ve-
rità e allâÂÂamore e lasciamo che ci tocchino e ci