Lumen Fidei - page 29

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CAPITOLO SECONDO
SE NON CREDERETE,
NON COMPRENDERETE
(cfr
Is
7,9)
Fede e verità
23. Se non crederete, non comprenderete (cfr
Is
7,9). La versione greca della Bibbia ebraica, la
traduzione dei Settanta realizzata in Alessandria
d’Egitto, traduceva così le parole del profeta Isa-
ia al re Acaz. In questo modo la questione della
conoscenza della verità veniva messa al centro
della fede. Nel testo ebraico, tuttavia, leggiamo
diversamente. In esso il profeta dice al re: “Se
non crederete, non resterete saldi”. C’è qui un
gioco di parole con due forme del verbo
’amàn
:
“crederete” (
ta’aminu
), e “resterete saldi” (
te’ame-
nu
). Impaurito dalla potenza dei suoi nemici, il
re cerca la sicurezza che gli può dare un’alleanza
con il grande impero di Assiria. Il profeta, allora,
lo invita ad affidarsi soltanto alla vera roccia che
non vacilla, il Dio di Israele. Poiché Dio è affi-
dabile, è ragionevole avere fede in Lui, costruire
la propria sicurezza sulla sua Parola. È questo il
Dio che Isaia più avanti chiamerà, per due volte,
“il Dio-Amen” (cfr
Is
65,16), fondamento incrol-
labile di fedeltà all’alleanza. Si potrebbe pensare
che la versione greca della Bibbia, nel tradurre
“essere saldo” con “comprendere”, abbia opera-
to un cambiamento profondo del testo, passan-
do dalla nozione biblica di affidamento a Dio a
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