[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 8 novembre 1998 Servizio sperimentale a cura di
Piero Di Domenicantonio

La festa di tutti i Santi

«L'odierna Solennità di Tutti i Santi assume un significato particolare nel cammino di preparazione al Grande Giubileo del Duemila: quello storico appuntamento, infatti, si pone come obiettivo prioritario il rinvigorimento della fede e della testimonianza dei cristiani. I santi sono coloro che in ogni tempo hanno saputo vivere con coraggio la loro fede, rendendo senza cedimenti o compromessi la loro testimonianza a Cristo.
"Beati i poveri in spirito, ...i miti, ...i puri di cuore, ...gli operatori di pace, ...i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei cieli" (Mt 5, 3-10). Così ci ripete, oggi, la Liturgia, additandoci coloro che, "sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti nel sangue dell'Agnello" (Ap 7, 14), attingendo abbondantemente al tesoro della Redenzione. Essi ora ci precedono nel gaudio della liturgia celeste. Sono per noi modelli e ci soccorrono con la loro costante intercessione, offrendoci innumerevoli riflessi di quella luce di Grazia che è frutto del supremo mistero dell'Incarnazione».
(Giovanni Paolo II,
Angelus Domini del 1 novembre 1998)
    La Santa Messa del 25 ottobre Quattro nuovi Beati: nascosti e umili testimoni della preghiera come vera forza dei piccoli ­ Zefirino Agostini, Antonio de Sant'Anna Galvão, Faustino Míguez e Theodore Guerin: sono questi i nomi dei quattro nuovi Beati proclamati da Giovanni Paolo II durante la solenne Santa Messa celebrata domenica 25 ottobre in piazza San Pietro. Sono quattro testimoni umili e nascosti che con la loro vita e con la loro opera mostrano al mondo come la preghiera sia la vera forza dei piccoli. «La potenza orante degli uomini e delle donne spirituali ­ ha detto il Papa all'omelia ­ si accompagna sempre in essi con il sentimento vivo della propria limitatezza e indegnità. È la fede, e non la presunzione, che alimenta nei discepoli di Cristo il coraggio e la fedeltà».

La cerimonia a Brasilia Ecuador-Perú: pace sulle Ande ­ Lunedì 26 ottobre, con un «Accordo globale e definitivo» firmato solennemente a Brasilia, si è chiuso finalmente un altro contenzioso territoriale, quello che avvelenava i rapporti tra Ecuador e Perú. Nel messaggio indirizzato ai Capi di Stato dei due Paesi riappacificati Giovanni Paolo II ha scritto: «Mi unisco alla gioia dei vostri nobili popoli, tanto cari al mio cuore, che sono uniti da molti vincoli comuni di fede cristiana e di cultura, i quali vedono oggi chiudersi un capitolo doloroso della storia delle loro relazioni ed aprirsi prospettive durevoli di pace. L'Accordo ha un alto significato sia per il Continente americano, alla ricerca di una integrazione sempre maggiore, sia per l'intera comunità internazionale...».

La tragedia dell'America Centrale Appello del Papa alla solidarietà con le popolazioni dell'America Centrale ­ «Rivolgo un forte appello soprattutto alle istituzioni pubbliche e private, ma anche a tutti gli uomini di buona volontà, affinché, mossi da sentimenti di solidarietà fraterna, prestino qualsiasi tipo di aiuto alle popolazioni colpite e diano loro il sostegno necessario in questo momento di distruzione e di morte». Con queste accorate parole Giovanni Paolo II, durante l'udienza generale di mercoledì 4 novembre, ha richiamato l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale sulla tragedia che sta vivendo l'America Centrale, sconvolta dalla violenza dell'uragano "Mitch". È una catastrofe di fronte alla quale nessuno può restare indifferente.

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